Babbo
ha passato la vita a lavorare con e sulle parole. Le sue parole erano
consiglio, consolazione, indicazione, istruzione, monito, suggerimento,
conforto ma mai, che io ricordi, ordine o rimprovero.. che fine fa
l'amore quando viene meno il punto principale di interesse? Io sono
convinto che non muoia ma semplicemente cambi direzione, compia magari
un percorso più tortuoso, ma rimanga intatto, e per sempre.
Dicono
che sopravvivere ai propri figli sia il dolore più grande. io non lo so
e spero di non scoprirlo mai. So però, purtroppo, quanto sia straziante
sopravvivere a un genitore. Ha vissuto aggredendo la vita in ogni
momento, non ha mai conosciuto ozio e inerzia, ha vissuto una vita che
ne vale cento e mille altre avrei voluto ne vivesse.
Ogni
ruolo che ha ricoperto e incarico che ha svolto sono stati un mero
strumento per realizzare il bene per gli altri (fosse la sua famiglia,
la sua scuola o la comunità in senso lato) e mai, per niente al mondo,
un fine.
Ha vissuto per gli altri e guai a dirgli di pensare un po' a se stesso.
La sua anima è il vero patrimonio lasciato in eredità a noi nella nostra casa e a tutte le persone che lo hanno incontrato.
Se
n'è andato in silenzio, quasi timoroso di disturbare le persone vicine a
lui, così come in silenzio ha vissuto predicando la forza sacra e
solenne della parola sussurrata, sbocciata tra i baffi e liberata per
essere seme nelle teste e nei cuori di chi lo ascoltava.
Ringrazio
ogni singola persona che ha voluto manifestare il suo affetto in questi
giorni: non sapevo di condividere babbo con una famiglia così grande!
Non
lasciate che il vostro affetto svanisca, coltivatelo e cercate di fare,
insieme, quanto lui, solo, ha sempre cercato di realizzare.
Tanti
mi dicono quanto fosse orgoglioso di Francesco e di me. non so se ha
mai saputo quanto noi siamo stati, siamo e saremo orgogliosi di avere
avuto un padre come lui. e con lui, mia madre che pur "dietro le quinte"
della sua vita pubblica, ha giorno dopo giorno collaborato alla
costruzione di una vita breve ma ricca, intensa e felice.
Io, se riuscissi a realizzare anche solo la metà di quello che ha fatto lui, sarei un uomo felice.
Giulio
Se
Se riesci a tener salda la testa quando tutti intorno a te
La perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci a credere in te quando tutti ne dubitano,
Ma anche a tener conto dei loro dubbi;
Se riesci ad aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato a non rispondere con calunnie,
O essendo odiato a non abbandonarti all’odio,
E quindi non sembrare troppo buono e non parlare troppo da saggio.
Se riesci a sognare e non farti possedere dai sogni;
Se riesci a pensare e non farti possedere dai pensieri;
Se riesci, incontrando il trionfo e la sconfitta,
A trattare quei due impostori allo stesso modo;
Se riesci a sopportare la verità che tu hai detto,
Distorta da disonesti che ne fanno trappola per folli,
O guardare alle cose che hai dato alla tua vita,
Distruggerle, fermarti a ricostruirle con i tuoi attrezzi ormai logori.
Se riesci a fare un fagotto di tutte le tue vittorie
E rischiarlo, in un sol colpo, a testa o croce,
e perderlo e ricominciar di nuovo dall’inizio,
E mai sospirare una parola sulla tua sconfitta.
Se riesci a costringere il tuo cuore , i tuoi nervi, i tuoi polsi
A sorreggerti anche dopo che sono venuti meno,
Ed a resistere quando non c’è più niente in te,
Tranne la volontà di ripetere: “Resisti!”
Se riesci a parlare con le canaglie e mantenere la tua onestà,
O passeggiare con il Re senza perdere il senso comune;
Se, tanto a mici che nemici, non possono ferirti;
Se tutti gli uomini contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a colmare un inesorabile minuto
In un momento di sessanta secondi,
Tua è la Terra e ciò che è in essa, e,
Quel che più conta, sarai Uomo, figlio mio!
("If", Rudyard Kipling, 1910 - Traduzione di Angelo Scialpi)
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